Chip avanzava nel buio, mentre alle sue spalle un ciccione
afroAsiatico stava vendendo delle droghe virtuali ad una ragazzina tossica.
Probabilmente doveva avere dodici anni biologici. Appena lo vide, il ciccione
lo salutò con tutto il calore che aveva in corpo.
- Vecchio circuito rotto, ma che fine hai fatto? Non ti vedo
da un secolo!-
- lascia perdere - sorrise Chip - il mal di testa dovuto
all'ultima scarica che mi hai venduto mi ha fatto saltare l'impianto di ferro
che avevo in bocca. Fai schifo, Fat Bad -
Fat trasalì - la "mia" scarica elettrica? Buffone
d'un tossico, se ti azzardi a dire che vendo roba scadente, io ti fulmino
completamente i neuroni e ti lascio vagare per il MetaMondo, capito?-
Per rendere credibile la sua minaccia, avanzò verso di lui.
Ma Chip continuava a ridersela di gusto - non farai nulla, Fat Bad. Non mi hai
mai fatto nulla. E poi come posso parlare male delle tue scariche? Sono le
uniche che posso permettermi...lascia perdere, ti offro da bere-
Fat lasciò andare le minacce. Aveva la coerenza di un
bradipo, ma in fondo portava un profondo rispetto verso Chip. Uno dei pochi
cyberpunkers rimasti in circolazione da quelle parti. Alcuni dei suoi vecchi
amici si erano lasciati andare per sempre nel MetaMondo, e dentro di esso vi
era anche l'Anima Persa della sua ex-ragazza, tossica virtuale anche lei,
finita chissà dove. Un vecchio informatore di Fat aveva confermato che la sua
Anima era finita dentro un laboratorio di Intelligenza Artificiale dentro il
Mondo Accademico, il Mondo-H.
Questo significava che la sua ragazza era condannata a una
eternità di esperimenti. Questo era il rischio, Chip lo sapeva bene.
Il Cyberpunker avanzava nel locale, e vedeva cose che gli
altri non potevano vedere. Semplice, perchè quelle cose non esistevano.
- ma è vero quello che si dice in giro di te, Chip? Che
vedi...i jingle pubblicitari?-
Accanto a Fat vi era una famiglia felice che faceva
colazione. Ridevano tutti quanti, in quella famiglia, mentre accanto a loro vi
erano degli ubriachi che si azzuffavano.
- cosa intendi per "jingle", vecchio scemo?- Chip
rise e mandò giù della brodaglia acquosa. Fat lo squadrò, poi fece spallucce.
Chip si girò per cercare un tavolo libero, e vide che,
accanto alla nonnina che stendeva soddisfatta il bucato profumato, vi erano due
seggiole vuote.
- vieni, Fat, accanto alla non...ehm, lì ci sono due sedie-
- accanto a cosa?-
- nulla, sono un pò dislessico-
Si sedettero. Fat diede un'occhiata alla squillo che sedeva
in fondo al locale - guarda quel bel pezzo di figliola, tu cosa gli faresti ad
una così?-
Chip guardò, solo che lui vedeva una ragazza completamente
vestita che gustava con enorme piacere uno yogurt.
- ci farei merenda, con una così- disse Chip, mestamente.
- ma che diavolo dici?-
- lascia perdere- Chip si girò dall'altra parte, osservando
un ragazzo soddisfatto dopo aver preso un diploma comprato.